Ecomondo, appuntamento con il futuro

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di Luca Garosi

Parte martedì 6 novembre la ventiduesima edizione di Ecomondo e – in contemporanea – la dodicesima di Key Energy. Fino a venerdì 9 novembre l’intero quartiere espositivo di Rimini ospiterà quanto di più avanzato offrono aziende, tecnologie e saperi su economia circolare e sviluppo delle energie rinnovabili.

Questa edizione di Ecomondo avrà il suo fulcro sul nuovo paradigma della circular economy,  mentre quella di Key Energy evidenzierà il business di settori strategici come la diffusione delle energie rinnovabili e dell´efficienza energetica. In fiera, focus sul settore eolico, del fotovoltaico e dello storage, stimolati da una prospettiva di produzione di energia solare che in Italia dovrebbe triplicare al 2030 sulla spinta dei nuovi obiettivi dell´Unione Europea. Key Energy ospiterà anche la nuova edizione di Città Sostenibile, che abbraccia tutti i temi collegati al concetto di smart cities.

«L´Italia – si legge in un comunicato dell’organizzazione – mostrerà a Ecomondo e Key Energy il suo volto di Paese virtuoso. L´indice di circolarità elaborato dalla Commissione UE vede il nostro Paese al secondo posto in Europa (dietro l´Olanda) nell´uso di materiali già utilizzati, con quasi 1 kg di materia prima proveniente da riciclo ogni 5 chili (18,5%) di materiali consumati. L´Italia è davanti alla Francia (17,8%) e al Belgio (16.9%). La media UE è all´11,4%».

Alla vigilia della manifestazione ho fatto qualche ad Alessandra Astrolfi, Group Brand Manager di Italian Exhibition Group (IEG).

A Rimini due eventi in contemporanea: Ecomondo e Key Energy. Perché questo connubio?

«E’ un connubio naturale, anche se le due manifestazioni hanno ognuna la propria specifica identità. Key Energy è nata per dare un’impronta fieristica ad un settore che all’interno di Ecomondo stava decollando prepotentemente, quello della sostenibilità energetica. Una decisione maturata nel 2007 con lo scopo di mettere il tema delle rinnovabili e la ricerca di nuove forme di energia a basso impatto ambientale all’attenzione di operatori, industrie, istituzioni e centri di ricerca. Erano anni nei quali si avviava il conteggio delle emissioni di gas serra, nell’ambito delle politiche volute dall’Unione Europea per il rispetto del protocollo di Kyoto, a un anno di distanza dall’entrata in vigore delle agevolazioni previste dal Conto Energia. A sua volta il salone Key Energy è cresciuto, aggiungendo nuovi contenuti alla sua offerta, allargandosi all’eolico, al fotovoltaico, all’immagazzinamento dell’energia da fonti rinnovabili e alle soluzioni più efficienti delle risorse in ambito industriale e residenziale».

Ecomondo è considerata la principale fiera del settore. Quali sono i motivi di tale successo?

«Non tocca a noi organzizzatori parlare di successo, è bene che a dare giudizi siano coloro che frequentano Ecomondo, ossia gli espositori e i visitatori. Certo, la crescita è sotto gli occhi di tutti, ed è motivata dal saper guardare oltre, al futuro, grazie all’appoggio di associazioni e partner istituzionali, così da offrire una visione d’insieme prospettica, che punti ad offrire soluzioni e idee. Posso ricordare che il nostro impegno è sempre stato quello di accompagnare il comparto economico da una stagione nella quale recuperare e riusare era quasi un esercizio creativo, ad un vero e proprio processo industriale. Oggi la circular economy è un dato di fatto che pone davanti a tutti una nuova sfida, quella dell’ecodesign, ossia riprogettare la filiera produttiva in una logica sostenibile ed efficiente, affinché a valle più che di rifiuti si possa recuperare materia immediatamente riutilizzabile. Un altro motivo di successo è dato dalla grande qualità dei contenuti».

Quest’anno è la ventiduesima edizione di Ecomondo, come è cambiato l’appuntamento in questi anni?  Cosa, invece, è rimasto uguale?

«E’ cambiato molto, perché se all’inizio c’era da radicare una cultura della sostenibilità, oggi che questa sfida è sostanzialmente vinta, l’obiettivo è quello di far interagire le diverse tecnologie sostenibili per disegnare territori nei quali le persone possano vivere meglio. E’ un tema enorme e appassionante».

All’esposizione si aggiungono più di 200 tra eventi, incontri e seminari. Quali sono i principali temi trattati? Tra tutti mi può indicare tre eventi da non perdere assolutamente?

«Direi il focus internazionale sulla bioeconomia, con le eccellenze industriali, le novità in fatto di new materials, bioraffinerie, biometano. A testimonianza della cornice sempre più europea ed internazionale, si rafforza quest’anno la partecipazione della Commissione Europea ad Ecomondo, grazie alla presenza, con un proprio stand, dell’Agenzia Easme, con 37 progetti finanziati dai programmi europei. Aggiungo il summit europeo sul fosforo, l’European Nutrient Event per la prima volta in Italia dopo Basilea e Berlino. Inoltre, la strategia europea sulla plastica, ma anche le esperienze più interessanti che operano a livello europeo nella gestione e valorizzazione della risorsa idrica, nonché il tema della bonifica di suoli, la riqualificazione di siti e aree portuali. Per quanto riguarda Key Energy, segnalo il focus sul settore eolico, sul fotovoltaico e sullo storage. Key Energy ospiterà anche la nuova edizione di Città Sostenibile, che abbraccia tutti i temi collegati al concetto di smart cities.Partiremo con gli Stati Generali della Green Economy e sarà con noi il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa».

La manifestazione è riservata agli addetti ai lavori, agli operatori del settore. Tuttavia da qui possono partire anche novità e informazioni verso un pubblico più vasto e interessato alle tematiche trattate. Quali messaggi usciranno da questa edizione? 

«Vorremmo che arrivasse all’opinione pubblica una consapevolezza: i comportamenti virtuosi hanno generato una economia sempre più importante legata alla raccolta differenziata, al recupero e al riuso. Ciò significa che gli stili di vita possono condizionare in meglio l’economia. Abbiamo un’altra sfida davanti: ridurre drasticamente i rifiuti ed ottimizzare le risorse a disposizione. Oltre al ruolo del legislatore c’è anche quello di noi cittadini che, con i nostri comportamenti, possiamo impegnarci in favore del pianeta, verso il quale abbiamo una responsabilità forte, se non altro perché lo consegneremo alle prossime generazioni».

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